TILC - LUCA 20 - Aceb_PugliaBasilicata

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2006-2024  ANNO XVIII                12 Marzo 2024
"Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo" (Galati 6:2)
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(Testo TILC)


Vangelo di Luca:

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VANGELO DI LUCA
Capitolo 20

Discussione sull'autorità di Gesù

(vedi Matteo 21,23-17; Marco 11,27-33)
 1Un giorno Gesù stava insegnando nel Tempio e annunziava al popolo il suo messaggio. I capi dei sacerdoti, i maestri della Legge, insieme con le altre autorità, andarono da lui e gli dissero:
   2- Tu devi dirci una cosa: che diritto hai di fare quel che fai? Chi ti ha dato l'autorità di agire così?
   3Gesù rispose loro:
   - Voglio farvi anch'io una domanda. 4Ditemi: Giovanni, chi lo ha mandato a battezzare? Dio o gli uomini?
   5Quelli allora si consultarono tra loro: "Se diciamo che Giovanni è stato mandato da Dio, ci chiederà: "Perché dunque non avete creduto in lui?". 6Se invece diciamo che Giovanni è stato mandato dagli uomini, allora il popolo ci ucciderà, perché tutti sono convinti che Giovanni era un profeta".
   7Perciò risposero di non saperlo.
   8E Gesù disse loro: "Ebbene, allora neanch'io vi dirò con quale autorità faccio queste cose".

         Parabola della vigna e dei contadini omicidi
         (vedi Matteo 21, 33-46; Marco 12, 1-12)
   9Poi Gesù si rivolse al popolo e raccontò loro questa parabola: "Un uomo piantò una vigna. Poi l'affittò ad alcuni contadini e se ne andò lontano per lungo tempo.
   10"Venne il tempo della vendemmia, e quell'uomo mandò un servo dai contadini per farsi dare la sua parte di raccolto. Ma i contadini bastonarono quel servo e lo mandarono via senza dargli niente. 11Allora il padrone mandò ancora un altro servo, ma i contadini lo accolsero a parolacce, bastonarono anche lui e lo rimandarono indietro senza dargli niente. 12Il padrone volle mandare ancora un terzo servo, ma quei contadini ferirono gravemente anche lui e lo buttarono fuori.
   13"Allora il padrone della vigna pensò: Che cosa posso fare ancora? Manderò mio figlio, il mio carissimo figlio. Spero che avranno rispetto almeno di lui.
   14"Ma i contadini, appena videro arrivare il figlio del padrone, dissero tra loro: "Ecco, un giorno costui sarà il padrone della vigna. Uccidiamolo e l'eredità diventerà nostra!". 15Perciò lo gettarono fuori della vigna e l'uccisero".
   A questo punto Gesù domandò loro:
   - Che cosa farà dunque il padrone della vigna con quei contadini? 16Certamente egli verrà e ucciderà quei contadini e darà la vigna ad altre persone.
   Sentendo queste parole i presenti dissero:
   - Questo no! Non accadrà mai!
   17Ma Gesù fissò lo sguardo su di loro e disse:
   - Eppure nella Bibbia sta scritto:
   La pietra che i costruttori hanno rifiutato
   è diventata la pietra più importante.
   18Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà; e colui sul quale essa cadrà rimarrà schiacciato. 19I maestri della Legge e i capi dei sacerdoti avevano capito che Gesù con quella parabola si riferiva a loro; cercarono di catturarlo, ma avevano paura del popolo.

         Le tasse da pagare all'imperatore romano
         (vedi Matteo 22, 15-22; Marco 12, 13-17)
   20I capi dei sacerdoti e i maestri della Legge si misero a spiare Gesù. Mandarono alcuni per spiarlo e consigliarono loro di fingersi brave persone. Dovevano cogliere Gesù in fallo su qualche punto dei suoi discorsi, in modo da poterlo consegnare al governatore romano e farlo condannare. 21Essi domandarono a Gesù:
   - Maestro, sappiamo che quel che tu dici e insegni è giusto. Tu non guardi in faccia a nessuno e insegni veramente la volontà di Dio. 22Una domanda: la nostra Legge permette o non permette che noi paghiamo le tasse all'imperatore romano?
   23Gesù si rese conto che lo volevano ingannare e quindi disse loro:
   24- Fatemi vedere una moneta d'argento: Questo volto e questo nome di chi sono?
   25Risposero:
   - Dell'imperatore.
   E Gesù concluse:
   - Date dunque all'imperatore quel che è dell'imperatore, ma quel che è di Dio datelo a Dio.
   26Così non poterono cogliere in fallo Gesù su quel che egli diceva al popolo. Anzi si meravigliarono della sua risposta e non avevano più il coraggio di fare domande.

         Discussione a proposito della risurrezione
         (vedi Matteo 22, 23-33; Marco 12, 18-27)
   27I sadducei dicevano che nessuno può risorgere dopo la morte. Alcuni di loro si fecero avanti e domandarono a Gesù:
   28- Maestro, Mosè ci ha lasciato questo comandamento scritto: Se uno muore e lascia la moglie senza figli, suo fratello deve sposare la vedova e cercare di avere dei figli per quello che è morto. 29Dunque: c'erano una volta sette fratelli. Il primo si sposò e morì senza lasciare figli. 30Anche il secondo 31e il terzo sposarono quella vedova senza avere figli, e così via tutti e sette: tutti morirono senza lasciare figli. 32Poi morì anche quella donna. 33Ora, nel giorno della risurrezione, di chi sarà moglie quella donna? Perché tutti e sette i fratelli l'hanno avuta come moglie.
   34Gesù rispose loro:
   - Solo in questa vita gli uomini e le donne sposano e sono sposati. 35Ma quelli che risorgeranno dai morti e saranno giudicati degni della vita futura non prenderanno più né moglie né marito. 36Essi non possono più morire perché sono uguali agli angeli e sono figli di Dio perché sono risorti. 37È certo che i morti risorgono: lo afferma anche Mosè quando parla del cespuglio in fiamme. In quel punto Mosè dice che il Signore è il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe. 38Quindi Dio è il Dio dei vivi e non dei morti, perché tutti da lui ricevono la vita.
   39Intervennero allora alcuni maestri della Legge e dissero:
   - Maestro, hai risposto molto bene.
   40Da quel momento nessuno aveva più il coraggio di far domande a Gesù.

         Il Messia e il re Davide
         (vedi Matteo 22, 41-46; Marco 12, 35-37)
   41Ma Gesù domandò ai maestri della Legge: "Si dice che il Messia dev'essere discendente del re Davide; com'è possibile? 42Nel libro dei Salmi lo stesso Davide dice:
   Il Signore ha detto al mio Signore:
   siedi alla mia destra,
   43finché io metterò i tuoi nemici
   come sgabello sotto i tuoi piedi.
   44Se Davide lo chiama Signore, come può il Messia essere discendente di Davide?".

         Gesù parla contro i maestri della Legge
         (vedi Matteo 23,1-7.8-36; Marco 12,38-40; Luca 11,37-54)
   45Tutto il popolo stava ad ascoltare Gesù. Allora egli disse ai suoi discepoli: 46"State attenti a non lasciarvi corrompere dai maestri della Legge. A loro piace passeggiare con vesti di lusso, desiderano essere salutati in piazza, avere i posti d'onore nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. 47Con avidità cercano di portar via alle vedove tutto quello che hanno, e intanto, per farsi vedere, fanno lunghe preghiere. Queste persone saranno giudicate con estrema severità".



 
 
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