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2006/2024 -  ANNO XVIII  8 ottobre 2024
"Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo" (Galati 6:2)
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N.T.

Lettera ai Galati, Cap.: 12  3 4 5 6



LETTERA AI GALATI
Capitolo
1


Caratteristiche principali
Scrivendo a queste comunità di una regione dell'Asia Minore, l'apostolo si impegna a difendere con forza la purezza del Vangelo e a fare in modo che per nessun motivo il messaggio di Gesù possa venire deformato. Tipico di questa lettera è il tono ardente e a volte polemico. LO conferma anche il fatto che, all'inizio, dopo l'indirizzo e i saluti, mancano le tradizionali frasi di ringraziamento a Dio e di lode ai lettori. Paolo interviene, e con decisione, per confutare false idee (1,7-9) che dopo la sua predicazione - avvenuta molto probabilmente verso l'anno 50 - si sono diffuse. Per questo motivo parla molto anche di sé, della sua missione, dei suoi rapporti con gli apostoli di Gerusalemme (1,11-2,10). Ripresenta poi i temi più centrali del Vangelo cristiano, l'assoluta superiorità della fede sull'antica Legge e sulle opere (2,15-3,29). Argomenti che si trovano sviluppati con maggiore ampiezza e con più serenità nella lettera ai Romani. Infine, Paolo descrive la condizione dei credenti come situazione di profonda libertà (4-5) e quindi esorta i cristiani della Galazia a vivere secondo lo stile dello Spirito, che non è quello dell'egoismo o quello della legge giudaica.

     Primi lettori
Si tratta di credenti che in un primo tempo hanno accolto con favore la predicazione cristiana di Paolo (5,7), ma poi hanno dato ascolto anche ad altri predicatori e a un messaggio diverso. Le "nuove" idee diffuse tra loro, a cui si riferisce la lettera, sono di tipo ebraico; di conseguenza, abbracciandole, essi non fanno altro che ricondurre la loro fede nei limiti angusti della legge giudaica. E così si lasciano scioccamente affascinare (3,1-4) da vecchi discorsi, senza comprendere il significato profondo delle Scritture. Dopo aver conosciuto e ricevuto la libertà del Vangelo, stanno ritornando a condizioni di schiavitù, attribuendo importanza a vecchi obblighi che non contano nulla (5,6; 6,15).

     Autore
Anche questa lettera è da attribuire sicuramente e direttamente a Paolo. Il testo mette in risalto più volte le vicende della sua vita: da quando egli perseguita la chiesa, a quando entra in polemica con Pietro ad Antiòchia. Gli accenni insistenti a forti opposizioni che l'apostolo incontra, trovano piena conferma negli Atti.
La data almeno approssimativa della lettera è certa: siamo verso l'anno 56 d.C.

     Schema

Introduzione 1,1-5
Un unico Vangelo 1,6-10
Il passato di Paolo 1,11-2,14
La fede, le opere, la Legge 2,15-3,29
La libertà e lo Spirito 4,1-5,26
Raccomandazioni finali e saluti 6,1-18

 Saluto
1- 3  Io, Paolo, l'apostolo, scrivo alle chiese della Galazia. Non sono un apostolo perché lo vogliono gli uomini, e nemmeno per autorità di uomo. Questo incarico mi è stato dato da Gesù Cristo e da Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti. Insieme a tutti i fratelli che sono con me vi saluto: Dio nostro Padre e Gesù Cristo, il Signore, vi diano grazia e pace.
4Gesù Cristo è colui che ha sacrificato se stesso per liberarci dai nostri peccati e per strapparci da questo mondo malvagio. Questa è la volontà di Dio, nostro Padre. 5A lui sia la gloria per sempre. Amen.

     Vi è un solo Vangelo
6 Mi meraviglio di voi! Dio vi ha chiamati a ricevere la sua grazia donata a voi per mezzo di Cristo, e voi gli voltate così presto le spalle per ascoltare un altro messaggio di salvezza! 7In realtà, un altro non c'è. Esistono solamente alcuni che vi confondono le idee. Essi vogliono cambiare il vangelo di Cristo. 8Ma sia maledetto chiunque vi annunzia una via di salvezza diversa da quella che io vi ho annunziata: anche se fossi io stesso o fosse un angelo venuto dal cielo. 9Sì! L'ho detto e lo ripeto: chiunque vi annunzia una salvezza diversa da quella che avete ricevuto, sia maledetto.
10Ricerco forse l'approvazione degli uomini o quella di Dio? Cerco forse la popolarità? Se cercassi di piacere agli uomini non sarei servitore di Cristo.

     Paolo ha ricevuto il Vangelo da Cristo
11 Vi faccio notare, fratelli, che il messaggio di salvezza da me annunziato non viene dagli uomini. 12Nessun uomo me l'ha trasmesso o insegnato! È Gesù Cristo che me l'ha rivelato.
13Avete certamente udito qual era il mio impegno nella religione ebraica: perseguitavo ferocemente la chiesa di Dio e facevo di tutto per distruggerla. 14Io vivevo la religione ebraica con un impegno superiore a quello di molti connazionali della mia età. Ero addirittura fanatico quando si trattava di osservare le tradizioni dei nostri padri.
15- 16Ma Dio decise di rivelarmi suo Figlio, perché lo facessi conoscere fra i pagani. Nella sua bontà, già prima della mia nascita, mi aveva destinato a questo incarico e poi mi chiamò. Allora non chiesi consiglio a nessuno. 17Non mi recai nemmeno a Gerusalemme da coloro che erano stati apostoli prima di me, ma andai subito in Arabia. Poi tornai direttamente a Damasco. 18Solo tre anni dopo andai a Gerusalemme per conoscere Pietro 19e non vidi nessuno degli altri apostoli, a eccezione di Giacomo, il fratello del Signore.
20Non dico il falso e Dio sa che quello che vi scrivo è vero.
21In seguito andai nelle regioni della Siria e della Cilicia. 22Le chiese della Giudea non mi conoscevano personalmente. 23Esse avevano soltanto sentito dire: "Quel tale, che una volta ci perseguitava, ora diffonde la nostra fede, mentre prima voleva distruggerla". 24Così, per causa mia, rendevano gloria a Dio.

         

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