(Matteo 28,1-15) Lattanzio - Aceb_PugliaBasilicata

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2006-2024  ANNO XVIII         7 Aprile 2024
"Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo" (Galati 6:2)
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LA SCOSSA DELLA RESURREZIONE 

Dopo il sabato, verso l’alba del primo giorno della settimana, Maria Maddalena e l’altra Maria andarono a vedere il sepolcro.  Ed ecco, si fece un gran terremoto, perché un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e vi sedette sopra. Il suo aspetto era come di folgore e la sua veste bianca come neve. E, per lo spavento che ne ebbero, le guardie tremarono e rimasero come morte. Ma l’angelo si rivolse alle donne e disse: «Voi, non temete; perché io so che cercate Gesù, che è stato crocifisso. Egli non è qui, perché è risuscitato come aveva detto; venite a vedere il luogo dove giaceva. E andate presto a dire ai suoi discepoli: “Egli è risuscitato dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, ve l’ho detto». E quelle se ne andarono in fretta dal sepolcro con spavento e grande gioia e corsero ad annunciarlo ai suoi discepoli. Quand’ecco, Gesù si fece loro incontro, dicendo: «Vi saluto!» Ed esse, avvicinatesi, gli strinsero i piedi e l’adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea; là mi vedranno». Mentre quelle andavano, alcuni della guardia vennero in città e riferirono ai capi dei sacerdoti tutte le cose che erano avvenute. Ed essi, radunatisi con gli anziani e tenuto consiglio, diedero una forte somma di denaro ai soldati, dicendo:  «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e lo hanno rubato mentre dormivamo”. E se mai questo viene alle orecchie del governatore, noi lo persuaderemo e vi solleveremo da ogni preoccupazione». Ed essi, preso il denaro, fecero secondo le istruzioni ricevute e quella diceria è stata divulgata tra i Giudei fino ad oggi. (Matteo 28:1-15)

Da sempre gli esseri umani hanno tentato di negare l’annuncio della resurrezione perché è un annuncio che viene a scuotere le nostre certezze, che ci scombussola e che fa saltare ogni logica umana. L’evangelista Matteo descrive lo scombussolamento provocato dall’evento della resurrezione con l’immagine di un terremoto. Improvvisamente, all’alba del 1° giorno della settimana, la terra trema e anche le guardie preposte a sorvegliare il sepolcro tremano: un terremoto scuote la terra e scuote l’animo delle guardie che, di fronte alla miracolosa apertura del sepolcro, perdono i sensi.
  La resurrezione di Gesù Cristo è un evento talmente straordinario e unico nella storia che, di fronte a essa tutto trema, tutto viene scosso. La terra trema perché tutta la creazione viene scossa da questo evento straordinario: la resurrezione di Gesù Cristo è il principio di una nuova creazione che viene a scuotere la vecchia creazione.
  Con la resurrezione di Cristo, Dio interviene direttamente sulla sua creazione, come alle origini del mondo, e viene a rivelarci che Egli ha il potere di rifare nuova ogni cosa.
  Il Risorto è il primogenito dai morti, la primizia di quelli che sono morti, colui che è venuto a sconfiggere la morte per aprirci alla speranza della resurrezione finale in quel nuovo cielo e in quella nuova terra nei quali non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore (Ap 21,4). Di fronte al Risorto, la vecchia creazione è scossa perché un giorno dovrà cedere il posto alla nuova creazione che il Cristo è venuto a inaugurare con la sua resurrezione.
  Oltre alla terra tremano anche le guardie: la resurrezione di Cristo fa tremare il potere di questo mondo perché, di fronte alla potenza della resurrezione, i potenti di questa terra vengono depotenziati. Il loro è solo un potere provvisorio destinato a finire, perché l’unico vero potere sarà quello di Cristo “al quale appartengono la gloria e la potenza nei secoli dei secoli” (1 Pt 4,11).
  L’annuncio della resurrezione di Cristo fa tremare sin da oggi i potenti di questo mondo perché viene a denunciare la loro ingiustizia e viene a smascherare la loro provvisorietà: nessun potere di questa terra è eterno, ma tutti sono destinati a finire e, mediante la resurrezione di Cristo, Dio è venuto già a porre la parola “fine” su ogni potere mondano, che è destinato a passare con questa vecchia creazione corrotta dal peccato. Ecco allora che l’evento della resurrezione provoca sconcerto nell’animo di chi è legato ai poteri di questo mondo e, proprio per questo, si è sempre cercato di negare questo annuncio stravolgente che viene ad abbassare i potenti e a innalzare gli umili. Come abbiamo ascoltato da Matteo, di fronte all’annuncio della tomba aperta, i sacerdoti e gli anziani del sinedrio decisero di corrompere le guardie con una forte somma di denaro, affinché non divulgassero l’evento miracoloso a cui avevano assistito ma dicessero che i discepoli di Gesù avevano rubato il cadavere di notte. Il potere religioso e politico si allearono per azzittire coloro che furono testimoni dell’apertura miracolosa del sepolcro. Le autorità religiose e politiche erano, infatti, consapevoli, che l’annuncio della resurrezione di Cristo avrebbe relativizzato il loro potere umano, perché l’unico vero potere appartiene al Cristo risorto che vive e regna col Padre.
  La resurrezione di Cristo scuote la terra, scuote le guardie al servizio del potere di questo mondo e viene anche a scuotere l’animo delle donne che si erano recate al sepolcro. Esse, infatti, di fronte alla tomba vuota e all’annuncio della resurrezione, furono in un primo momento turbate e spaventate, giacché quello che era accaduto le spiazzava.
  L’annuncio della resurrezione fa tremare le nostre sicurezze perché trascende le nostre capacità di comprensione. Di fronte a questo annuncio, chi si affida al proprio ragionamento umano rimane turbato. Chi, invece, osa riporre la propria fiducia in questa Parola di vita, viene attraversato da una gioia incontenibile che lo conduce ad affermare:Cristo è veramente risorto!
  L’evento della resurrezione non lo si può comprendere col ragionamento umano, ma lo si comprende col cuore: si tratta di un annuncio che viene compreso soltanto da parte di chi è disposto a riceverlo con gli occhi della fede. Chi crede in Cristo arriva ad accogliere l’evento della resurrezione; chi rifiuta di credere, non lo comprenderà mai e cercherà in tutti i modi possibili e immaginabili di negare la resurrezione.
  Matteo scrive che le due Marie, di fronte alla tomba vuota e all’annuncio della resurrezione di Gesù da parte di un angelo, “se ne andarono in fretta dal sepolcro con spavento e grande gioia e corsero ad annunciarlo ai suoi discepoli”. Nel cuore delle due donne lo spavento per l’annuncio inaudito è accompagnato dalla gioia che le spinge a portare il lieto annuncio ai discepoli. Ed ecco che Gesù si fece loro incontro, dicendo: «Vi saluto!». Si tratta di una saluto gioioso che letteralmente significa “Rallegratevi!”. E così, di fronte al Cristo risorto, la gioia delle due donne è completa e spazza via il loro iniziale turbamento. E alla fine, una grande gioia subentra al grande terremoto iniziale.
  Ora, fratelli e sorelle, di fronte all’annuncio della resurrezione di Cristo, nessuno può rimanere indifferente: l’annuncio della resurrezione viene a scuotere i nostri animi. L’assoluta novità della resurrezione scosse le guardie, scosse le donne sopraggiunte al sepolcro, scosse la terra intera e oggi viene a scuotere tutti noi. La novità della resurrezione vuole sconvolgere la nostra routine, fatta di consuetudini ripetitive, perché questa novità vuole aprirci a una speranza di vita che supera le nostre consuetudini.
  I soldati, davanti alla tomba, pensavano di fare la guardia, come erano soliti fare in altre occasioni, e invece furono scossi da un evento straordinario. Le donne si recarono al sepolcro per fare visita al loro caro defunto, come si era soliti fare, e invece furono scosse dall’annuncio stravolgente della resurrezione di Gesù. E, allo stesso modo, l’annuncio di Pasqua, oggi, vuole scuotere anche le nostre vite spesso assopite dal nostro trantran quotidiano.
  Cristo è risorto dalla morte: la morte non ha più l’ultima parola; l’ultima parola è una parola di speranza e di vita eterna. Svegliamoci dal nostro sonno; destiamoci dal torpore di una vita basata su false sicurezze: il Cristo risorto ci chiama a seguirlo e a farci suoi testimoni per annunciare al mondo che l’unica vera novità che può dare un senso alle nostre vite è la novità di Pasqua. La Pasqua è per noi l’alba di una nuova speranza che viene a illuminare le nostre vite grigie con la luce del Cristo morto e risorto per noi.
  Ora, come il Risorto mandò le due donne ad annunciare agli altri che Egli è Vivente, così oggi Cristo manda tutti noi a proclamare la sua resurrezione a questo mondo assopito nelle sue illusioni mondane. Fratelli e sorelle, svegliamoci dal sonno apatico di una vita abitudinaria completamente assorbita dalle nostre faccende quotidiane: l’annuncio della resurrezione oggi vuole dare uno scossone anche a noi, non per spaventarci e lasciarci turbati ma per iniettarci una nuova carica di gioia esplosiva che raggiunga il cuore del nostro prossimo. Vogliamo recuperare la consapevolezza che l’evangelo della resurrezione è dinamite: noi siamo portatori di un messaggio stravolgente che è dinamite tra le nostre mani, perché l’evangelo è dynamis, “potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede” (Rom 1,16). Perciò, consapevoli della potenza di cui siamo portatori, non scoraggiamoci di fronte a coloro che si ostinano a rifiutare questo annuncio gioioso. La resurrezione di Gesù Cristo continuerà a destare scandalo perché scombussola le nostre menti e i nostri cuori, in quanto supera ogni capacità umana di comprensione. Eppure, per chi crede, essa diventa una realtà più viva e più efficace di qualsiasi altra realtà mon-dana. Rallegriamoci perché Cristo è risorto dalla morte per non morire più: “la morte non ha più potere su di lui” (Rom 6,9) perché Egli è il Signore della resurrezione e della vita.
  L’annuncio stravolgente della resurrezione oggi viene a scuotere anche te e ti chiama personalmente in causa, affinché tu possa accogliere questo lieto messaggio che saprà illuminare di senso la tua vita. Che farai di fronte a questo annuncio..? Indurirai anche tu il tuo cuore, rifiutandolo, come fecero i sacerdoti e i capi dei giudei, oppure proverai ad aprire il tuo cuore per accogliere con fede e con gioia questa meravigliosa novità di vita..?
  Oggi il Cristo Risorto vive e regna in mezzo a noi mediante il suo Spirito e ci viene incontro attraverso la sua Parola, affinché ognuno di noi possa avvertire personalmente la sua presenza e sperimentare di persona che Egli è Vivente.
Apriamo i nostri cuori al Signore risorto, affinché:
laddove c’è tristezza ci sia gioia;
laddove c’è paura ci sia coraggio;
laddove c’è rassegnazione ci sia fiducia;
laddove c’è odio ci sia amore;
laddove c’è disperazione ci sia speranza.
Lasciamoci travolgere dalla gioia del Cristo risorto ed Egli verrà a rinnovare le nostre vite e a rimetterci in cammino per annunciare al mondo il messaggio rivoluzionario della resurrezione.
 
Ruggiero Lattanzio


 
 
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