Giovanni Paolo Arcidiacono riconfermato presidente - Aceb_PugliaBasilicata

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Roma (NEV/CS11), 26 aprile 2022  Giovanni Paolo Arcidiacono è stato riconfermato presidente dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI). Lo hanno eletto i circa 100 delegati presenti a Pomezia (Roma) per la 46^ Assemblea Generale. Riconfermato anche il pastore Giuseppe Miglio quale vicepresidente. Il Comitato Esecutivo vede di nuovo insieme la pastora Antonella Scuderi, il pastore Carmine BianchiEmmanuela BanfoMarta D’Auria e il pastore Alessandro Spanu. Nuovi eletti: Stefania Polo e Stefano Meloni. Le chiese battiste italiane sono tornate a incontrarsi in presenza dopo due anni di stop dovuto alla pandemia. Questa edizione dell’Assemblea Generale, che si è tenuta dal 22 al 25 aprile, è stata accompagnata dai versetti biblici: “Non temere piccolo gregge perché al Padre vostro è piaciuto darvi il suo Regno” (Luca 12, 32) / “Poiché camminiamo per fede e non per visione” (II Corinzi 5, 7).
La mozione programmatica

Pandemia e guerra
“In questi ultimi mesi, alla fatica e al lutto della pandemia si è aggiunta la tragedia e l’orrore della guerra in Ucraina – si legge nella mozione programmatica votata dall’Assemblea –. Le nostre chiese si sono adoperate dal primo giorno, secondo le modalità e con l’energia che abbiamo imparato già dal lavoro della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) con Mediterranean Hope”. Questo impegno, secondo l’UCEBI, rappresenta un cammino che “non può essere solo il nostro, anzi, lo Spirito ci sprona a ricercare compagne/i di viaggio, di ‘ogni tribù, lingua, popolo e nazione’ (Apocalisse 5:9)”.

Ecumenismo e ambasciata di pace
Nel documento, particolare rilievo è dato all’ecumenismo, inteso come un lavoro collettivo su “ogni impegno condivisibile”. In questo momento, scrivono i battisti, “lo sforzo per la pace chiede di favorire il dialogo interreligioso con tutte le fedi viventi e con quei movimenti che perseguono obiettivi di pace tra i popoli e per il disarmo”. La proposta è quella di costituire un gruppo di ambasciatori e ambasciatrici per la pace “che possano impegnarsi nell’organizzazione di eventi e di iniziative dentro e fuori le chiese, contro la strage evidente in Ucraina e contro tutte quelle nascoste ai nostri occhi”.

Organizzazione interna
Per quanto riguarda l’organizzazione interna dell’Unione, la mozione programmatica traccia alcune linee di intervento e di potenziamento: dal lavoro del “Centro evangelico di Rocca di Papa” e del “Centro Studi Martin Luther King”, a quello della Commissione storica. Dai Dipartimenti e Ministeri esistenti, alla promozione di altri più specifici (ad esempio, nell’ambito della pastorale giovanile, della salvaguardia del creato, del counseling e della “chiesa digitale”). Fino alle diverse opere presenti sui territori, alle Associazioni regionali e alle convenzioni. Inoltre, l’Assemblea UCEBI sottolinea l’importanza del Dipartimento di teologia e prosegue il mandato del Ministero biblico teologico itinerante.

Otto per mille e progetti
Sull’Otto per mille, l’Assemblea generale ha dato il mandato di sostenere in particolare l’impegno sociale e diaconale territoriale, per le chiese membro, anche in collaborazione con piccole ONG/associazioni. La missione solidale in Zimbabwe, inoltre, è considerata come prioritaria. La lotta alla povertà e la solidarietà con gli ultimi sono fra le linee guida per l’UCEBI. Questo progetto, attivo dal 2006, ha permesso di sostenere, fra l’altro: l’Ospedale Sanyati e gli ambulatori rurali del Distretto di Gokwe. Un programma di adozioni a distanza. Progetti di scolarizzazione. Sostegno a famiglie senza reddito.

Intercultura
In ultimo, la mozione parla di “intercultura”. E ne traccia una linea interpretativa per il futuro lavoro delle chiese e nelle chiese. Occorre “riconoscere e rispettare le frontiere individuali; sviluppare empatia nei confronti degli altri/delle altre; ascoltare; costruire insieme un progetto su regole condivise e nel rispetto della differenza”, si legge nel documento.

 
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