Le donne di Dio… Convegno-mostra a Matera - MATERA, 13 gennaio 2014 - Aceb_PugliaBasilicata

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"Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo" (Galati 6:2)
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Le donne di Dio… Convegno-mostra a Matera


Anna Dongiovanni
MATERA, 13 gennaio 2014
- «Ammetto di provare tanta emozione nell’essere qui con voi, perché con questo incontro si chiude il cerchio del mio incarico come Presidente del Movimento femminile battista. È proprio qui a Matera, esattamente il 24 aprile del 2009, che ho iniziato il mio viaggio di conoscenza delle tante splendide sorelle delle Unioni femminili che ho visitato nel corso del mio mandato… Questi sei anni sono stati anni importanti, ricchi di impegno, sacrifici e conquiste, una delle più importanti “Far rinascere il centro evangelico di Rocca di Papa” che ha richiesto molta energia non solo mia, ma anche di tantissime sorelle (e fratelli) che mi hanno affiancata in questi anni, molte delle quali hanno lavorato dietro le quinte…». Così, Deborah D’Auria ha iniziato il suo discorso di saluto rivolto alle sorelle di alcune chiese di Puglia e Basilicata invitate a partecipare al convegno-mostra sul tema «Le donne di Dio», organizzato dalla segretaria regionale del Movimento femminile evangelico battista (Mfeb) di Puglia e Basilicata, Alexandra Anderson, coadiuvata dalle Unioni femminini delle due regioni e in modo particolare dall’Unione femminile della chiesa ospitante.


Il titolo del convegno «Le belle, le furbe e le cattivissime.... Il filo rosso delle donne di Dio» è stato ispirato dagli acquerelli dell’artista Silvia Gastaldi che ha raccolto in diversi pannelli le figure di varie donne della Bibbia in base alle loro caratteristiche, storie e azioni per le quali sono ricordate: le più belle, le furbe, le cattivissime, le coraggiose, quelle di cattiva reputazione, le madri, le sorelle, le donne di corte, etc.
L’incontro si è svolto in tre giorni, dal 3 al 5 gennaio 2014. Venerdì 3 gennaio la presidente del Mfeb, insieme a due membri del Comitato esecutivo del Mfeb, la vicepresidente Lucia Tubito, e la responsabile dell’organo di informazione, Anna Dongiovanni, hanno incontrato l’Unione femminile della chiesa di Matera.
Il sabato, giorno dedicato al convegno e alla mostra, è stato articolato in due momenti. Nella prima parte, dopo un’introduzione al tema del convegno a cura di Marta D’Auria, redattrice del settimanale Riforma, ciascuna partecipante è stata invitata ad andare verso i pannelli per osservare attentamente tutte le donne rappresentate nei bellissimi acquerelli dell’artista Silvia Gastaldi e di scegliere quella più vicina a noi e di motivare la scelta: ne è scaturito un partecipato momento di condivisione dei propri vissuti personali e di fede. Il pomeriggio è stato dedicato alla lettura del secondo capitolo del libro di Giosuè dove incontriamo la prostituta Raab. Abbiamo riflettuto sulla sua posizione sociale, sul suo carattere, sul suo comportamento nei confronti dei due giovani israeliti mandati come spie ad esplorare Gerico. Abbiamo concluso che Dio può utilizzare chiunque, i più umili, i forestieri, gli emarginati… in questo caso una prostituta, per salvare il suo popolo. Raab, come Ruth, ha avuto fiducia nel Dio di cui aveva sentito parlare e aveva confidato nella sua grandezza e potenza.
Domenica 5 gennaio questa bellissima maratona sulla conoscenza di alcune donne della Bibbia e di noi stesse, si è conclusa con il culto di adorazione al nostro Signore. Marta D’Auria ha predicato sul vangelo di Luca 13, 10-17 dove si narra la guarigione di una donna che era curva da diciotto lunghissimi anni. Quella donna che nessuno vedeva, che era invisibile agli occhi degli altri frequentatori della Sinagoga in giorno di sabato, è vista da Gesù. Lo sguardo di Gesù mette al centro colei che era al margine della vita.
Il Signore Gesù è attento ai nostri bisogni oggi come lo fu allora con la donna curva, e ci offre liberazione, sollevandoci dai nostri pesi, dalle nostre sofferenze (Venite a me voi tutte che siete travagliate e troverete riposo…). A noi il compito di essere disposte ad andare incontro alla nostra sorella, a cogliere i suoi bisogni, a vedere chi è messa ai margini, chi vive isolata per accoglierla e farla sentire parte del progetto salvifico di Dio.

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