I MINISTERI - Aceb_PugliaBasilicata

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2006/2024 -  ANNO XVIII  26 novembre  2024
"Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo" (Galati 6:2)
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COSA CREDIAMO


La confessione di fede dei battisti italiani            a cura di Ruggiero Lattanzio




Art. 12 –  I MINISTERI


Al fine di dotare  la chiesa  dei doni necessari per essere il  corpo  vivo del Cristo, lo  Spirito Santo  chiama credenti diversi ad adempiere i vari ministeri.
Noi riconosciamo che oggi essi si configurano in primo luogo come ministeri della proclamazione evangelica, dell’addestramento biblico e teologico, del governo della chiesa, del servizio nella chiesa e nel mondo; ma siamo anche pronti a riconoscere ogni altro dono che lo Spirito susciti nella chiesa.  
I ministri non stanno tra loro in subordinazione gerarchica, ma in rapporto organico; tutti, e ciascuno per parte sua, concorrono alla vita della chiesa.


1) I DONI SPIRITUALI (Matteo 25:14-30)
Siamo tutti chiamati a contribuire all’edifica-zione del corpo di Cristo investendo al servi-zio della chiesa e del mondo i doni specifici che il Signore ci ha elargito mediante il suo Spirito. La parabola dei talenti rappresenta per noi una esortazione a investire i nostri doni.
Un padrone affida ai suoi servi i suoi talenti (il talento era una moneta di origine greca adottata poi anche dai giudei). Il padrone rappresenta Dio Padre e i servitori siamo noi, come discepoli chiamati al suo servizio. I talenti sono, invece, i doni che abbiamo ricevuto dal Signore.
Il padrone distribuisce a ciascun servo dei talenti: cinque al primo, tre al secondo e uno al terzo. Il padrone non opera questa distribu-zione a casaccio ma ciascuno riceve
“secondo la sua capacità”. C’è chi riceve di più e chi riceve di meno, a seconda delle capacità di ogni servo. Ma quello che conta è che nessu-no rimane a mani vuote. Anche noi possiamo star sicuri che abbiamo tutti ricevuto qualche dono da Dio. C’è chi ha ricevuto di più e chi di meno, ma almeno un talento da investire al servizio del Signore, ce l’abbiamo tutti..!
Se vogliamo essere dei servi fedeli al Signore, non possiamo adagiarci su noi stessi ma abbiamo la responsabilità di far fruttare i suoi doni. Il Signore ha distribuito dei doni a ciascuno di noi non perché li seppellissimo in noi stessi ma per investirli il prima possibile.
Se abbiamo ricevuto un solo talento, faccia-molo fruttare e Dio potrà donarcene altri. Ma, se non facciamo fruttare quell’unico talento che abbiamo ricevuto, anche quello alla fine ci verrà tolto:
“poiché a chiunque ha, sarà dato ed egli sovrabbonderà; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha”.


2) I MINISTERI  (1Corinzi 12:4-31)
Paolo paragona la chiesa al corpo umano: come il corpo è composto da membra diverse, ciascuna delle quali ha una sua funzione, così la chiesa è composta da membra differenti l’una dall’altra, ciascuna con un suo ruolo.
Un corpo è in buona salute quando tutte le membra assolvono la loro funzione specifica. Similmente la chiesa, che è il corpo di Cristo, ha bisogno di membri che assolvano diverse funzioni. Se tutti i membri avessero le stesse mansioni, la chiesa non potrebbe funzionare.

Dio ha messo nella sua Chiesa ogni singolo membro per assolvere una specifica mansio-ne. Questo significa che ogni singolo membro è ugualmente importante per il buon funzio-namento del corpo di Cristo. La chiesa che ha voluto Gesù non suddivisa in gerarchie con diversi gradi di importanza. La chiesa che ha voluto Gesù non è spaccata al suo interno fra un clero che fa tutto e dei laici che fanno gli spettatori. La Chiesa di Cristo è formata da membri diversi l’uno dall’altro ma tutti ugual-mente importanti perché tutti sono chiamati a fare la loro parte in base ai doni che hanno ricevuto; tutte le membra sono necessarie per garantire il buon funzionamento del corpo.

Ogni singolo membro deve preoccuparsi di svolgere al meglio quello che è stato chiamato a fare in base ai doni che ha ricevuto. Soltanto insieme, ciascuno col suo dono specifico, possiamo edificare il corpo di Cristo ed essere un corpo vivo e dinamico che ha occhi per vedere il mondo che ci è davanti, orecchie per ascoltare i gemiti di questo mondo, gambe che si muovono verso il nostro prossimo, braccia aperte ad accogliere e una bocca che sappia proclamare l’Evangelo di Gesù Cristo.


 
 
 
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