IL SACERDOZIO UNIVERSALE DEI CREDENTI - Aceb_PugliaBasilicata

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2006/2024 -  ANNO XVIII  26 novembre  2024
"Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo" (Galati 6:2)
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COSA CREDIAMO

La confessione di fede dei battisti italiani            a cura di Ruggiero Lattanzio




Art. 11 –  Il sacerdozio universale dei credenti

Gesù Cristo è l’unico mediatore tra Dio e l’umanità. Le discepole e i discepoli di Cristo hanno accesso a Dio solo per mezzo di lui. Il compito ad essi affidato dal Signore di condividere coi loro contemporanei l’Evangelo,li costituisce messaggeri autorevoli della Parola del Signore, sotto la sola autorità di Cristo e per l’opera efficace dello Spirito Santo.


Se Gesù Cristo è l’unico Mediatore fra Dio e l’umanità, nella chiesa di Cristo non ha più ragione di esistere una classe sacerdotale che funga da intermediaria fra Dio e il popolo, come accadeva nell’Antico Testamento.

Nella chiesa non dovrebbe più esistere un ordine sacerdotale speciale che amministri il sacro per il popolo.
La chiesa, che è il popolo della Nuova Alleanza, ha un unico e sommo sacerdote che è Cristo. Per mezzo di lui, ciascuno di noi può avere una relazione personale con Dio, senza più alcun bisogno di una qualsiasi mediazione umana.

Se ciascuno di noi, per mezzo di Cristo, può rapportarsi direttamente a Dio, allora in realtà siamo tutti sacerdoti..!

1 Pietro 2:9
Apocalisse 1:6;   5:10.


I credenti in Gesù Cristo sono tutti laici (cioè appartenenti al "làos", il popolo di Dio) e nello stesso tempo sono tutti sacerdoti, abilitati a rivolgersi personalmente e direttamente a Dio mediante Gesù Cristo.


Quali sono le conseguenze del sacerdozio universale?

si abolisce la distinzione fra sacro e profano: la realtà è una e ricade tutta sotto l’autorità di Dio. Secondo il Nuovo Testamento è sacro tutto ciò che è posto sotto l’azione dello Spirito Santo; è profano tutto quello che gli esseri umani vogliono riservare a sé e gestire per conto proprio;
non ci sono più divisioni «religiose» fra gli umani per cui tutti hanno pari valore;
esiste un’etica uguale per tutti: siamo tutti sotto il medesimo comandamento di Dio, senza eccezioni e distinzioni di nessun genere.

(Domenico Tomasetto)


Se siamo tutti sacerdoti, perché allora non siamo tutti pastori?

Esiste una vocazione generale (sacerdozio universale) e una vocazione particolare (ministero specifico): le due sono collegate ma non identiche; oppure tutti siamo generati dallo Spirito, ma ciascuno ha ricevuto dallo stesso Spirito un dono specifico che lo abilita a svolgere un ministero particolare al servizio del Signore nella chiesa e nel mondo. All’interno del sacerdozio universale dei credenti si manifesta la diversità dei ministeri.

(Domenico Tomasetto)  



 
 
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