Salmo 23:5 - Aceb_PugliaBasilicata

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2006-2024  ANNO XVIII       13 Maggio 2024
"Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo" (Galati 6:2)
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Salmo 23:5
"Per me tu prepari un banchetto sotto gli occhi dei miei nemici.
Con olio mi profumi il capo, mi riempi il calice fino all'orlo".
Questa porzione del Salmo 23 trasmette un messaggio di fiducia incondizionata nel Signore, che non solo guida e protegge, ma provvede anche abbondantemente, persino in situazioni difficili o ostili. La figura del banchetto suggerisce una comunione intima con Dio, dove la Sua presenza sono evidenti anche di fronte alle avversità. L'autore di questo Salmo appare come un uomo ben radicato nella fede, facendone la base principale della sua vita. Nonostante le ostilità e i pericoli che lo circondano, cammina con serenità, sicuro che il Signore, suo pastore, provvederà a ogni necessità. Prende coscienza di trovarsi nella casa del suo Signore e di essere sotto la Sua protezione e cura: il mondo in cui il salmista vive è la dimora che Dio ha costruito per accogliere l'uomo, che è la Sua creatura. Dio, quindi, è il Signore che esercita la sua autorità come un padre che provvede ad ogni necessità per i propri figli. Come ospite di Dio, l'uomo è in questa meravigliosa dimora per usufruire dei beni che gli sono dati giorno dopo giorno. In questa casa, Dio ha assegnato ad ognuno un posto, fornendo loro i beni necessari per vivere. Questa certezza dovrebbe portare conforto, speranza e pace nei nostri cuori, poiché Dio, mantenendo il Suo impegno, continuerà a ristorarci e proteggerci. Affidando i nostri pesi al Signore, la vita cessa di essere un luogo di tormenti e competizioni, trasformandosi in un luogo in cui condividiamo giorni in compagnia degli altri ospiti, gustando la bontà e l'amore di Dio. Nell'epoca attuale, caratterizzata da sfiducia e incertezza, la fiducia nell'amore di Dio, che prepara un banchetto come afferma il salmista, rimuove angosce e preoccupazioni dal nostro cuore. Se coltiveremo questa fiducia, saremo capaci di offrire a Dio, come il salmista, i nostri cuori.




Ha un secolo l'ospedale di Schweitzer



3 agosto 2013

LAMBARENE (Gabon)- Era un teologo e un organista celebre, ma proprio cent'anni fa lasciò tutto per fondare uno sperduto dispensario della foresta africana. Cade in questo 2013 il centenario della nascita della missione di Lambaréné (Gabon), creata dal medico alsaziano e pastore protestante Albert Schweitzer, che diventerà premio Nobel per la pace nel 1952. Oggi però colui che i media americani degli anni Cinquanta avevano definito «il più grande uomo del XX secolo» è quasi sconosciuto ai più, come nota il mensile dei gesuiti «Popoli» in un lungo servizio intitolato appunto «Schweitzer profeta dimenticato». Lambaréné esiste tuttora: il vecchio ospedale trasformato in un museo; quello nuovo, inaugurato nel 1981, ha ben sette reparti con otto medici e 100 infermieri. Nel 2012 ha assistito trentamila persone, grazie a finanziamenti per metà statali e per l'altra metà provenienti da donazioni a una apposita Fondazione internazionale.

 
 
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