TILC - 1 CORINZI 1 - Aceb_PugliaBasilicata

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2006-2024  ANNO XVIII        9 Aprile 2024
"Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo" (Galati 6:2)
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N.T.


(Testo TILC)


Prima lettera ai Corinzi, Cap.: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16


PRIMA LETTERA AI CORINZI

Caratteristiche principali

Questa lunga lettera contiene una serie di interventi rigorosi dell'apostolo Paolo nei confronti dei cristiani di Corinto, per aiutarli ad applicare l'insegnamento cristiano a diversi problemi concreti. Infatti la comunità di Corinto, relativamente numerosa, a quel tempo era agitata da contrasti. L'apostolo critica severamente l'esistenza di gruppi tanto divisi tra loro e riafferma il ruolo unico e fondamentale di Cristo e quello diverso e secondario del predicatore, di chiunque si tratti, lui compreso.
Il tono della lettera è polemico soprattutto rispetto alla sopravvalutazione della sapienza religiosa in genere: ciò portava i Corinzi a trascurare la sapienza della croce di Cristo. Paolo affronta pure questioni relative alla morale sessuale e familiare rispondendo forse a domande precise (vedi 7,1.25 e forse 8,1; 12,1). Istruisce anche i Corinzi sui comportamenti da tenere riguardo alle consuetudini pagane del loro ambiente (per esempio: come usare le carni dei sacrifici offerti agli idoli...); raccomanda la disciplina e la vera unità di tutti i credenti; riprende il tema centrale della risurrezione; invita a partecipare a una colletta in favore dei cristiani poveri di Gerusalemme. Lo stile è vivace e deciso, a volte severo. Si capisce che l'apostolo si preoccupa di mettere ordine tra questi credenti da lui condotti alla fede e di favorirne la maturità.

     Primi lettori
Sono una minoranza cristiana dispersa in una grande città greca di mare, ricca di commercio, incrocio di popolazioni diverse. Un clima diffuso di immoralità, idee e ideali pagani, un certo lusso... esercitano una loro influenza sopra questa comunità formata da credenti per lo più poveri e di poco peso sociale (1,26). Possiedono molti doni spirituali (1,4-5.12), ma il senso della misteriosa potenza di Dio si rivela scarso in loro (capitolo 2). Sono molto divisi (1,10-13; 6,1-11); tollerano situazioni scandalose (5,1-13) e in certi casi non sanno come comportarsi: mostrano esagerate tendenze ascetiche (7,1-40), mostrano ora disinvoltura ora scrupoli nell'uso delle carni già sacrificate agli idoli (capitolo 8), sopravvalutano o sottovalutano i doni dello Spirito (capitoli 12-14). Paolo li accusa anche di celebrare la cena del Signore senza vero amore fraterno (capitolo 11) e nutrendo sentimenti legati a false concezioni della libertà (6,12).

     Autore
Senza dubbio è l'apostolo Paolo. A Corinto egli è rimasto circa un anno e mezzo. Anche in seguito egli ha continuato a mantenere i rapporti con questa comunità: o scrivendo (5,9) o inviando Timòteo (4,17) o ricevendo notizie da amici che lo tengono informato (1,11).
La data del suo soggiorno è sicura: 49-50 d.C.; quella della lettera sembra essere il 54/55 d.C.

     Schema
- Introduzione 1,1-9
- Una comunità divisa 1,10-4,21
- Morale sessuale e processi 5,1-6,20
- Matrimonio e celibato 7,1-40
- Le carni sacrificate agli idoli 8,1-11,1
- La comunità, la cena del Signore e i doni dello Spirito 11,2-14,40
- La risurrezione di Gesù e dei cristiani 15,1-58
- La colletta: progetti di viaggio 16,1-12
- Conclusione 16,13-24



PRIMA LETTERA AI CORINZI
Capitolo 1

       Saluto
1Paolo, che Dio ha chiamato a essere apostolo di Gesù Cristo, e il fratello Sostene, 2scrivono alla chiesa di Dio che si trova a Corinto.
   Salutiamo voi che, uniti a Gesù Cristo, siete diventati il popolo di Dio insieme con tutti quelli che, ovunque si trovino, invocano il nome di Gesù Cristo, nostro Signore. 3Dio, nostro Padre, e Gesù Cristo, nostro Signore, diano a voi grazia e pace.

         I doni ricevuti da Dio

   4- 5Ringrazio sempre il mio Dio per voi, perché vi ha dato la sua grazia per mezzo di Cristo Gesù; attraverso di lui vi ha arricchito con tutti i suoi doni: tutta la predicazione e tutta la conoscenza. 6Il Cristo che vi ho annunziato è diventato il solido fondamento della vostra vita. 7Perciò non vi manca nessuno dei doni di Dio mentre aspettate il ritorno di Gesù Cristo, nostro Signore. 8Egli vi manterrà saldi fino alla fine. Nessuno vi potrà accusare quando nel giorno del giudizio verrà Gesù Cristo, nostro Signore. 9Infatti Dio stesso vi ha chiamati a partecipare alla vita di Gesù Cristo, suo Figlio e nostro Signore, e Dio mantiene le sue promesse.

         Divisioni nella chiesa
   10Fratelli, in nome di Gesù Cristo, nostro Signore, vi chiedo che viviate d'accordo. Non vi siano contrasti e divisioni tra voi, ma siate uniti: abbiate gli stessi pensieri e le stesse convinzioni. 11Purtroppo alcuni della famiglia di Cloe mi hanno fatto sapere che vi sono litigi tra voi. 12Mi spiego: uno di voi dice: "Io sono di Paolo"; un altro: "Io di Apollo"; un terzo sostiene: "Io sono di Pietro"; e un quarto afferma: "Io sono di Cristo". 13Ma Cristo non può essere diviso! E Paolo, d'altra parte, non è stato crocifisso per voi. E nessuno vi ha battezzati nel nome di Paolo. 14Grazie a Dio non ho battezzato nessuno di voi, eccetto Crispo e Gaio. 15Così nessuno può dire di essere stato battezzato nel mio nome. 16È vero: ho anche battezzato la famiglia di Stefana, ma non credo proprio di averne battezzati altri.

         La predicazione di Paolo

   17Cristo non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunziare la salvezza. E questo io faccio senza parole sapienti, per non rendere inutile la morte di Cristo in croce.
   18La morte di Cristo in croce, che noi predichiamo, sembra una pazzia a quelli che vanno verso la perdizione; ma per noi, che veniamo salvati da Dio, è la potenza di Dio. 19La Bibbia dice infatti:
   Distruggerò la sapienza dei sapienti
   e squalificherò l'intelligenza degli intelligenti.
   20Infatti, che cosa hanno ora da dire i sapienti, gli studiosi, gli esperti in dibattiti culturali? Dio ha ridotto a pazzia la sapienza di questo mondo. 21Gli uomini, con tutto il loro sapere, non sono stati capaci di conoscere Dio e la sua sapienza. Perciò Dio ha deciso di salvare quelli che credono, mediante questo annunzio di salvezza che sembra una pazzia. 22Gli Ebrei infatti vorrebbero miracoli, e i non Ebrei si fidano solo della ragione. 23Noi invece annunziamo Cristo crocifisso, e per gli Ebrei questo messaggio è offensivo, mentre per gli altri è assurdo. 24Ma per quelli che Dio ha chiamati, siano essi Ebrei o no, Cristo è potenza e sapienza di Dio. 25Perché la pazzia di Dio è più sapiente della sapienza degli uomini, e la debolezza di Dio è più forte della forza degli uomini.
   26Guardate tra voi, fratelli. Chi sono quelli che Dio ha chiamati? Vi sono forse tra voi, dal punto di vista umano, molti sapienti o molti potenti o molti personaggi importanti? No! 27Dio ha scelto quelli che gli uomini considerano ignoranti, per coprire di vergogna i sapienti; ha scelto quelli che gli uomini considerano deboli, per distruggere quelli che si credono forti. 28Dio ha scelto quelli che, nel mondo, non hanno importanza e sono disprezzati o considerati come se non esistessero, per distruggere quelli che pensano di valere qualcosa. 29Così, nessuno potrà vantarsi davanti a Dio. 30Dio però ha unito voi a Gesù Cristo: egli è per noi la sapienza che viene da Dio. E Gesù Cristo ci rende graditi a Dio, ci dà la possibilità di vivere per lui e ci libera dal peccato. 31Si compie così quel che dice la Bibbia:
   Chi vuol vantarsi si vanti
   per quel che ha fatto il Signore.

 
 
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