TILC - ATTI 5 - Aceb_PugliaBasilicata

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2006/2024 -  ANNO XVIII  8 ottobre 2024
"Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo" (Galati 6:2)
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N.T.


(Testo TILC)


Atti degli apostoli:

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ATTI DEGLI APOSTOLI
Capitolo
5


Ananìa e Saffira

 1Un certo Ananìa invece, d'accordo con sua moglie Saffira, vendette un campo 2ma tenne per sé una parte dei soldi ricavati e agli apostoli consegnò soltanto l'altra parte. Sua moglie sapeva tutto questo ed era pienamente d'accordo. 3Ma Pietro si accorse del fatto e disse: "Ananìa, come mai Satana ha potuto impadronirsi di te? Ti sei trattenuto una parte dei soldi ricavati dalla vendita, ma così facendo tu sei stato bugiardo verso lo Spirito Santo! 4Prima che tu lo vendessi, il campo era tuo e anche dopo averlo venduto potevi benissimo tenere tutto il denaro per te: lo sai bene. Perché, invece, hai pensato di fare una simile azione? Tu non sei stato bugiardo verso gli uomini, ma verso Dio".
   5Appena ebbe sentito queste parole, Ananìa cadde a terra morto. E tutti quelli che vennero a conoscenza di questo fatto furono presi da grande paura. 6Poi, alcuni giovani avvolsero in un lenzuolo il corpo di Ananìa e lo portarono via per seppellirlo.
   7Circa tre ore dopo arrivò anche la moglie di Ananìa. Essa non sapeva quel che era appena accaduto. 8Pietro le chiese:
   - Dimmi, Saffira, il vostro campo l'avete venduto proprio a questo prezzo?
   Essa rispose:
   - Sì, a questo prezzo!
   9Allora Pietro le disse:
   - Perché vi siete messi d'accordo, tutti e due, di sfidare lo Spirito del Signore? Ecco, stanno tornando quelli che hanno seppellito il corpo di tuo marito: ora essi porteranno via anche te.
   10In quello stesso momento Saffira cadde a terra davanti a Pietro e mori. Quando i giovani entrarono la trovarono morta; allora la portarono via per seppellirla accanto al corpo di suo marito.
   11Tutta la chiesa e quelli che vennero a conoscenza di questo fatto furono presi da grande paura.

         I miracoli degli apostoli
   12Gli apostoli facevano molti prodigi e miracoli in mezzo alla gente. I credenti, di solito, si riunivano sotto il portico di Salomone. 13Nessun altro osava unirsi a loro, eppure il popolo aveva grande stima di loro. 14La comunità cresceva sempre di più, perché aumentava il numero di uomini e di donne che credevano nel Signore.
   15I malati venivano portati perfino nelle piazze: li mettevano sui giacigli e sulle barelle, per fare in modo che Pietro, passando, li potesse sfiorare almeno con l'ombra del suo corpo.
   16Molta gente accorreva dai villaggi vicino a Gerusalemme: portavano i malati e quelli che erano tormentati da spiriti maligni; e tutti venivano guariti.

         Gli apostoli vengono perseguitati dalle autorità
   17Allora il sommo sacerdote e tutti quelli che erano con lui, cioè quelli del partito dei sadducei, pieni di gelosia, 18fecero arrestare gli apostoli e li gettarono in prigione. 19Ma durante la notte un angelo del Signore aprì le porte della prigione, li fece uscire e disse loro: 20"Andate nel Tempio e predicate al popolo tutto quello che riguarda la nuova vita". 21Gli apostoli ubbidirono: di buon mattino andarono nel Tempio e si misero a insegnare.
   Nel frattempo, il sommo sacerdote e quelli che erano con lui convocarono i capi del popolo ebraico per una seduta di tutto il loro tribunale. Intanto diedero ordine che gli apostoli fossero portati fuori del carcere dinanzi a loro. 22Ma quando le guardie arrivarono nella prigione non li trovarono. Allora tornarono subito indietro e riferirono: 23"La prigione noi l'abbiamo trovata ben chiusa e le guardie stavano al loro posto davanti alle porte. Ma quando abbiamo aperto le porte, dentro non c'era nessuno".
   24Nel sentire queste cose il comandante delle guardie del Tempio e i capi dei sacerdoti non sapevano cosa pensare e si domandavano cosa poteva essere accaduto.
   25Allora si presentò un uomo e disse: "Ascoltate: quegli uomini che voi avete messo in prigione, ora si trovano nel Tempio e stanno insegnando al popolo". 26Il comandante delle guardie partì subito con i suoi uomini per arrestare di nuovo gli apostoli, ma senza violenza, perché temevano di essere presi a sassate dalla gente.
   27Li portarono via e li fecero comparire davanti al tribunale. Il sommo sacerdote cominciò ad accusarli: 28"Noi vi avevamo severamente proibito di insegnare nel nome di quell'uomo, e voi invece avete diffuso il vostro insegnamento per tutta Gerusalemme. Per di più, volete far cadere su di noi la responsabilità della sua morte".
   29Ma Pietro e gli apostoli risposero: "Si deve ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini. 30Ora, il Dio dei nostri padri ha fatto risorgere Gesù, quello che voi avete fatto morire inchiodandolo a una croce. 31Dio lo ha innalzato accanto a sé, come nostro capo e Salvatore per offrire al popolo d'Israele l'occasione di cambiar vita e di ricevere il perdono dei peccati.
   32"Noi siamo testimoni di questi fatti: noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli ubbidiscono".
   33I giudici del tribunale ebraico, sentendo queste cose, furibondi volevano eliminare gli apostoli. 34Ma tra di loro vi era un fariseo, un certo Gamalièle: egli era un maestro della Legge, molto stimato dal popolo. Si alzò in mezzo al tribunale e chiese che gli apostoli fossero condotti momentaneamente fuori della sala. 35Poi disse: "Voi, Israeliti, pensate bene a quello che avete intenzione di fare con questi uomini. 36Non molto tempo fa, ricordate, fece gran chiasso un certo Tèuda il quale diceva di essere un uomo importante, e aveva circa quattrocento seguaci. Ma poi egli fu ucciso e quelli che lo avevano seguito si dispersero fino a scomparire del tutto. 37Dopo di lui, all'epoca del censimento, si presentò un certo Giuda, oriundo della Galilea. Egli persuase un gran numero di persone a seguirlo, ma anche lui fu ucciso, e tutti quelli che lo avevano seguito si dispersero. 38Per quanto riguarda il caso di oggi, ecco quello che vi dico: non occupatevi più di questi uomini, lasciateli andare: perché se la loro pretesa e la loro attività sono cose solamente umane scompariranno da sé; 39se invece Dio è dalla loro parte, non sarete certamente voi a mandarli in rovina. Non correte il rischio di dover combattere contro Dio".
   Quelli del tribunale ebraico seguirono il parere di Gamalièle. 40Fecero richiamare gli apostoli e li punirono facendoli frustare; poi comandarono loro di non parlare più nel nome di Gesù e finalmente li lasciarono liberi. 41Gli apostoli uscirono dal tribunale e se ne andarono contenti, perché avevano avuto l'onore di essere maltrattati a causa del nome di Gesù. 42Ogni giorno, nel Tempio o nelle case, continuavano a insegnare e ad annunziare che Gesù è il Messia.

 
 
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